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Ciao Darwin, svelate le nuove categorie in gara e non solo: quante novità!

Ciao Darwin sta per tornare. Mediaset ha deciso di mandare in onda il programma più amato e seguito dagli italiani il prossimo autunno. In questi giorni apriranno i casting per partecipare allo show e Il Giornale di Sicilia ha svelato alcuni profili che la produzione cerca: “Cantanti e musicisti melodici; mamme over 40; modelli e modelle; persone di fede; tradizionalisti; taglie forti uomo/donna. Pigri; gamers; gente che pratica occultismo, olismo, esoterismo. Ghiottoni e lavoratori della ristorazione locale e popolare; traditi in amore; persone stravaganti e anticonformiste”.

Ciao Darwin sta per tornare: le rivelazioni di Marco Salvati

“Sono capo progetto quindi mi prendo qualche responsabilità. Sotto mia pressione, e recepita molto volentieri da Paolo Bonolis, noi solitamente in studio avevamo uno spicchio di pubblico uomini e uno spicchio di pubblico donne. – ha svelato Marco Salvati a Casa Pipol – Da quest’anno introduciamo un settore di pubblico Arcobaleno.

Ci siamo resi conto non solo dei tempi che cambiano, giustamente, ma anche delle difficoltà del pubblico e di alcune persone che nel loro settore non se la sentivano… alcuni uomini di applaudire altri uomini che entravano perché erano in una specie di stadio di soli uomini. Lo stesso accadeva per le donne. Invece in questo stadio Arcobaleno chiunque può applaudire chiunque, fare il tifo e applaudire per chi vuole. Chiunque è libero di essere chi vuole e sereno nel fare quello che desidera.

Chi se la sente di stare là, in quel settore, perché si sente libero di fare che vuole a prescindere a tutto. Quindi una donna che vuole applaudire il bel corpo di una donna ora lo può fare. E lo stesso per un uomo che vuol farlo per il bel corpo di un uomo. Senza identificarsi in nessun orientamento specifico. Insomma, si applaude, si urla e si sbraita per chi si vuole senza schemi. Il voto è un po’ più reale, ci siamo arrivati un po’ tardi a dire il vero, ma noi andiamo in onda ogni quattro anni un po’ come le Olimpiadi”.

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