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Solo per passione: Isabella Ragonese è Letizia Battaglia questa sera su Rai1

In occasione della Strage di Capaci, la Rai parlerà di legalità e memoria in molti programmi, ma questa sera e domani sera andrà in onda su Rai1 una speciale fiction: “Solo per passione. Letizia Battaglia fotografa”, dedicata alla grande fotografa antimafia Letizia Battaglia. Il film, diviso in due puntate, è stato diretto dal regista palermitano Roberto Andò che ha voluto raccontare la straordinaria vita della fotografa scomparsa da poco. 

Ad interpretare Letizia Battaglia, una delle persone che ha più raccontato la stage di mafia siciliana tramite il suo obiettivo, ci sarà Isabella Ragonese. “Credo sia la persona più passionale che ho incontrato: si buttava nella vita con energia potente, era istintiva e autentica. La ricerca della verità è stato il motore della sua vita”, spiega al settimanale Oggi l’attrice. “Lei, come me, ha avuto la fortuna di fare della sua passione un lavoro e questo non ti fa mai sentire la stanchezza, ti dà un obiettivo per andare sempre avanti”. 

Per Letizia, che nel film afferma che “la fotografia mi ha salvato la vita, è stato il mio modo di combattere”, la vita non è stata per nulla facile: si è dovuta conquistare il suo spazio di libertà e di espressione, lottando contro tutto e tutti: contro le mentalità chiuse, contro alcune tradizioni, contro la sua città che ha sempre amato, Palermo. 

Il regista, amico intimo di Letizia Battaglia, ha costruito assieme a lei il film. Poco prima della morte della fotografa aveva completato il montaggio del film a cui Letizia ha contribuito in prima persona. “Non solo la vedremo in tante scene, ma Letizia è in tutto il film. Abbiamo sviscerato fatti intimi della sua vita, perché era necessario avere accesso alla sfera privatissima per raccontare quella pubblica, per raccontare quella spinta alla fotografia che le ha permesso di farcela”. 

Con il lavoro al giornale l’Ora di Palermo Letizia è diventata una delle più importanti fotografe del Paese. Aveva fotografato quasi tutti gli omicidi di mafia, tranne le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Come raccontò spesso, infatti, il dolore era troppo per fotografare quelle immense mattanze. Nonostante il dolore, però, non ha mai smesso di lottare perché, come ricorda all’inizio del film, non ho mai perso la speranza che si potesse vincere la lotta contro la mafia”. 

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Di: La Redazione

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