Ancora Sorrentino, con la sua mano di Dio, agli Oscar 2022
Sarà ancora una volta Paolo Sorrentino, regista e già Premio Oscar nel 2014 con “La grande bellezza”, a rappresentare l’Italia all’Academy Award 2022. Con il suo ultimo film, “È stata la mano di Dio”, prodotto e distribuito da Netflix, Sorrentino entra nella cinquina dei best “international feature film”, ovvero nella selezione dei miglior film stranieri candidati.
La cerimonia di consegna degli Oscar, in programma a Los Angeles il 27 marzo, ci dirà finalmente se sarà ancora una volta Sorrentino a portare in Italia l’ambito riconoscimento. Il film, uscito in sala e dal 15 dicembre sulla piattaforma Neflix, è il più personale del regista napoletano.
Ambientato in una Napoli magnetica e seducente degli anni Ottanta, Sorrentino incrocia la sua biografia con l’arrivo in città di Diego Armando Maradona. Riducendo gli slanci poetici e iconici che hanno caratterizzato da sempre l’estetica cinematografica di Sorrentino, in questo film il regista ha tentato di operare in sottrazione, raccontando i ricordi, i sentimenti e i non detti di un trauma della sua gioventù: la morte e la perdita dei suoi genitori. Il racconto, teso e dolce, è stato impreziosito da alcune prove attoriali di grande qualità come l’esordio di Filippo Scotti, la conferma solida di Toni Servillo e la bravura di Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri.
La pellicola, quasi un romanzo di formazione e di vita vissuta, ha convinto negli ultimi giorni il regista Robert De Niro che ha scritto: “Ci sono davvero tantissimi aspetti pazzeschi in È stata la mano di dio. È un film intensamente personale. Sorrentino, che lo ha scritto e diretto, ha creato il suo surrogato Fabietto dal suo DNA e dalle sue esperienze, e ha ambientato la pellicola a Napoli, la sua terra d’origine”.
Il lavoro di Sorrentino in questi mesi ha convinto pubblico e critica, diventando sui social un film molto citato e commentato. “Non ti disunire”, la frase che indirizza il maestro Capuano al giovane Fabietto, infatti, è diventata già un modo di dire, di essere.
Il regista – alla notizia della candidatura – si è detto felicissimo. “Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre”.
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Di: La Redazione