Curiosità

Cosa faceva Lino Banfi prima di diventare una celebrità del cinema? In pochi lo sanno

Tutti hanno un passato poco glorioso, fatto di sacrifici e scelte azzardate che hanno preceduto il grande salto. Stesso percorso quello di Pasquale Zagaria. Nato ad Andria il 9 luglio 1936, all’età di tre anni insieme alla famiglia si trasferisce nel vicino paese di Canosa di Puglia, dove vive fino alla maggior età. La sua famiglia, profondamente cattolica, lo spinge a provare l’esperienza del seminario, ma lui si sente portato per fare spettacolo ed esordisce come cantante nelle feste musicali di paese.

Ai tempi del seminario fu il Vescovo a suggerirgli di intraprendere la carriera di attore comico, in quanto durante le recite parrocchiali in cui interpretava Giuda, San Giovanni e San Pietro, ridevano tutti a crepapelle. Fu allora che intuì quale strada percorrere.

Lino Banfi, cosa faceva il celebre attore prima di esordire al cinema?

Gli inizi furono molto difficili, tanto che il giovane Pasquale Zagaria, noto a tutti come Lino Banfi, attraversò periodi di seria difficoltà economica. Il 24 dicembre 1954 fu soccorso da un posteggiatore abusivo napoletano di nome Ciro che lo portò a casa sua per sfamarlo, pagandogli anche un biglietto per Milano.

Nel capoluogo lombardo a causa delle ristrettezze economiche in cui navigava fu costretto a dormire in edifici in costruzione, o nelle stazioni dei treni. Nel 1955, si spinse a fingersi malato per essere operato alle tonsille, solo per poter dormire al caldo all’interno dell’ospedale.

Nel 1954 tenta l’avventura nel teatro di varietà di Milano entrando a far parte della compagnia di Arturo Vetrani. Porta in scena elementi tipici del suo paese con detti e modi di dire e questa sua peculiarità sarà il gol della vittoria che lo porterà al successo.

Inizialmente scelse come pseudonimo Lino Zaga ma Totò lo spinse a modificarlo. L’attore partenopeo riteneva che nel mondo dello spettacolo portasse fortuna accorciare i nomi ma sortiva l’effetto contrario accorciare i cognomi.

Così il suo impresario e insegnante elementare scelse il cognome, attingendo il primo nominativo dal registro di classe dei suoi alunni, ovvero Aureliano Banfi.

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