Zelensky non sarà più collegato in video con Sanremo. Atteso un testo che sarà letto da Amadeus
Le polemiche hanno centrato l’obiettivo: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non parteciperà al Festival di Sanremo. L’ipotesi di una sua partecipazione tramite un messaggio video era stata annunciata qualche settimana fa da Bruno Vespa che, dopo un’intervista con il leader ucraino, aveva annunciato questa partecipazione di Zelensky a Sanremo.
Dopo l’annuncio in Italia si sono create numerosissime polemiche sulla bontà della presenza di Zelensky in un contesto così disimpegnato come Sanremo. Alcuni personaggi noti del mondo della politica e della cultura avevano addirittura minacciato un contro Festival per polemizzare contro una decisione che confondeva i piani e poteva spettacolarizzare la guerra in corso in Ucraina. Secondo gli accusatori, Zelensky avrebbe chiesto con troppa disinvoltura – anche grazie ad eventi così importanti come Sanremo – un intensificarsi del coinvolgimento dell’Occidente nella guerra. Anche alcuni membri del governo, come il Ministro Matteo Salvini, hanno contestato la presenza del presidente a Sanremo. Con la scusa di non gradire che ci siano temi politici durante la kermesse canora, cosa che accade ogni anno, Salvini aveva aperto una polemica politica infuocatissima.
Polemiche inutili, però, perché oggi Amadeus e il direttore Coletta hanno annunciato che il presidente ucraino non sarà presente con questo famoso videomessaggio durante la finale di Sanremo. Si è optato, invece, per un testo che sarà letto proprio da Amadeus sabato sera. Al momento, come hanno confermato i dirigenti Rai, non c’è certezza sui contenuti del messaggio di Zelensky, ma hanno assicurato che ci sono colloqui quotidiani con l’ambasciata ucraina per programmare il tutto.
Un tentativo per accontentare tutti, dunque, sia gli oppositori della presenza di Zelensky e sia chi – come l’AD Rai Carlo Fuortes – aveva dichiarato che non si poteva escludere la guerra dal racconto di Sanremo. “La guerra in Ucraina ha avuto un’importanza così grande nelle nostre vite dell’ultimo anno che la forzatura sarebbe escluderla“
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