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Se l’acqua ride di Paolo Malaguti

La prima impressione ricevuta leggendo Se l’acqua ride di Paolo Malaguti è la sorpresa di scoprire che in Italia è esistita una realtà di cui io non conoscevo l’esistenza.

Il romanzo infatti ricostruisce un mondo che sta tramontando: la civiltà fluviale dei burchi della bassa padovana. Gli anni sono quelli del boom economico, esattamente tra il 1965 e 1967, quando nelle case inizia a entrare la modernità: i servizi igienici e il televisore.

La prospettiva è quella di Ganbeto, un ragazzo che sta finendo le scuole medie. Suo nonno Caronte e suo padre lavorano sulla Teresina, un burchio che non si è ancora arreso all’avvento del motore e affronta le vie fluviali della regione per trasportare merci. Un mondo che il progresso sta a poco a poco distruggendo, a vantaggio dei trasporti a motore e delle fabbriche.

Ganbeto, durante l’estate, viene arruolato nel burchio del nonno. Qui conosce l’antica arte dei barcari, le loro dure fatiche, i loro stratagemmi, il loro linguaggio e la loro vita. È qui che scopre anche i primi amori.

Paolo Malaguti ricostruisce questo mondo con grande precisione, grazie anche a testimonianze orali dirette, per consegnarlo alla memoria e non permettere che scompaia per sempre.

Particolare il linguaggio usato: all’italiano si mescolano parole della lingua dei barcari in dialetto veneto. Non è difficile orientarsi nella comprensione e, per chi trovasse difficoltà, l’editore ha inserito alla fine del libro un glossario. Il consiglio però è di non usarlo, ma di lasciarsi immergere poco per volta in questa atmosfera così abilmente ricostruita della bassa padovana nella seconda metà degli anni ‘60.

PAOLO MALAGUTI

Nato a Monselice in provincia di Padova nel 1978, trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Padova, nel quartiere dell’Arcella. Ora vive ad Asolo.

Dopo la laurea in lettere, inizia a insegnare. 

Comincia a scrivere grazie all’incoraggiamento di un suo collega amico, grazie al quale nel 2009 viene pubblicato Sul monte Grappa dopo la vittoria.

Se l’acqua ride, oltre che al premio Biellaletteratura e industria e Latisana per il Nord Est, si è classificato secondo al premio Campiello2021.

Nel 2022 Paolo Malaguti ha pubblicato sempre con Einaudi Il moro della cima che ha vinto la dodicesima edizione del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue.

Dal 2022, insieme ad Alberto Trentin, dirige la scuola di scrittura ri-creativa Alba Pratalia.

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Di: Enrico Martinelli

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